ENG
“Look at this cochere door! Dwarf! I continued: it has two faces. Two paths here agree: no one has ever paths to the end… This long way to the door and back: it lasts an eternity. And this long way out the door and forward, that is another eternity”.
(Thus spoke Zarathustra. Friedrich Nietzsche)
ULTRASTUDIO is proud to present its first curatorial project ENDLESS BACK UP. Benoit Menard, Oliver Pauk, Andrea Martinucci, Zsofia Kerezstes, Dominik, Sebastian Wickeroth, Raphael Leray and Synchrodogs duo, were invited to think of as many works to give life to the exhibition body. The group show focuses its meaning in the concept of the Eternal Return by Nietzsche, in which time is cyclical, the Universe born and dies in perpetual becoming. On this basis it was decided to take an hint from the recent play video idea of the label Hello Games that changed the rules of multiplayer open universe: No Man’s Sky (literally, the Sky none). In the game the user is called to explore more than eighteen billion of billion planets, each with its fauna, flora and personal atmospheric conditions. It’s then imagined the possibility of a check on one of these planets by the space traveler Adam. These, after traveling much of the universe and traveled for millions of years, lands on a planet that turns out to be very similar to Earth. A. exploring the planet begins a journey of reminiscence perhaps finding that ancient world from which he had started. But the effort to remember is so intense that A. begins to de-materialize into molecules becoming one with the planet. His monologue, last heartbreaking of a nonexistent diary will retain its trace in the atmosphere and the wind forever reverberate the whispered scream “Love you all” to the places of a planet lost in the boundless universe suburbs.
Atlante_
Astral date unknowed_
I feel lost_
Scanning_
Traveling continuously for boundless space is possible. Visit exotic worlds and parallel universes, know the curves of the time, the movements of Sioux endless dances. Travel distances between sidereal signs of present stems from time immemorial it is equally possible. Crossing the left doors of access to satellites that revolve around our shamans perpetual consciences. Admire the hanging gardens of Babylon and then sit down to talk with Destiny and find him obedient it is finally possible. A new world is showing in front of my eyes. This time it’s for sure the world from which I left blank. I can hardly recognize it but I feel like familiar. Yet so far, trillions of galaxies far, we have traveled desirous of knowledge for decades whose account is lost. Now I’m here, and I find the endless return. It’s been thousands of years and things appear as a new but faded, I forced a door and I find this present still active on my most peripheral and archaic hemisphere of my brain. I’m having a deja vu?
Scanning_
“This I’ve seen … I know that person … I know how it works … It was so long that it felt not to mention …”. Amarcord. And yet it all seems so rarefied, impalpable, away: it seems to attend the tangibility of echo. Redundancy signals. An holographic memory, fiction. Simulacra of an upcoming reality.
Scanning_
If it were not for my mortal flesh I would say to be in front of what we have tried to find continuously. The Phoenix.
I rediscover a new feeling, an awakening from millennial slumber which start weaned. I’m touching this world. It’s the first time and it seems in all a first time. I feel to be entered in connection with this world, I feel a gentle pressure on my meat, everywhere the same pressure. I feel the cold is just a reverse transfer to a feeling if intense heat. I breathe deeply the smell of an old radio. I close my eyes. My robe melts, becomes the first fiber, fragments then finally dust all around. I imagine. On the face drawing a smile. Funeral house.
I open my eyes. I try to find myself and I am not.
I arrived.
I’m feeling lost.
Love you all.
Adamo.
ITA
«Guarda questa porta carraia! Nano! continuai: essa ha due volti. Due sentieri convengono qui: nessuno li ha mai percorsi fino alla fine…Questa lunga via fino alla porta e all’indietro: dura un’eternità. E questa lunga via fuori della porta e in avanti – è un’altra eternità »
(Così parlò Zarathustra. Friedrich Nietzsche)
ULTRASTUDIO è orgoglioso di presentare il suo primo progetto curatoriale ENDLESS BACK UP. Benoit Menard, Oliver Pauk, Andrea Martinucci, Zsofia Kerezstes, Dominik, Sebastian Wickeroth, Raphael Leray ed il duo Synchrodogs, sono stati invitati a pensare altrettanti lavori per dare vita al corpo espositivo. L’esposizione incentra il suo senso nel concetto dell’eterno ritorno di Nietzsche, secondo cui il tempo è ciclico, l’Universo nasce e muore in perpetuo divenire. Partendo da queste basi si è deciso di prendere a spunto la recente idea video ludica della label Hello Games che ha cambiato le regole del multiplayer open Universe: No Man’s Sky (letteralmente, il cielo di nessuno). Nel gioco l’utente è chiamato ad esplorare oltre diciotto miliardi di miliardi di pianeti, ognuno con una sua fauna, flora e condizioni atmosferiche personali. Si è quindi immaginata la possibilità di un arrivo su uno di questi pianeti da parte dello space traveller Adamo. Questi, dopo aver percorso gran parte dell’Universo e viaggiato per milioni di anni, approda su un pianeta che scopre essere molto simile alla Terra. A. nell’esplorare il pianeta inizia un percorso di reminiscenza ritrovando forse quell’arcaico mondo dal quale era partito. Ma lo sforzo di ricordare è così intenso che A. inizia a smaterializzarsi in molecole diventando un tutt’uno con il pianeta. Il suo monologo, ultima straziante pagina di un diario inesistente conserverà la sua traccia nell’atmosfera ed il vento riecheggerà perpetuo l’urlo sussurrato “Love you all” per i luoghi di un pianeta disperso nelle periferie dell’Universo sconfinato.
Atlante_
Data siderale sconosciuta_
Mi sento perso_
Scanning_
Viaggiare ininterrottamente per uno spazio senza fine è possibile. Visitare mondi esotici ed universi paralleli, conoscere le curve del tempo, i moti infiniti delle danze Sioux. Percorrere le distanze siderali tra segni su steli presenti da tempo immemore è altrettanto possibile. Varcare le porte sinistre di accesso a satelliti che ruotano perpetui attorno alle nostre coscienze sciamane. Ammirare i giardini pensili di Babilonia per poi sedersi a parlare con il Destino e scoprirlo docile è infine possibile. Un nuovo mondo si mostra ai miei occhi. Questa volta è di sicuro il mondo da cui vergine sono partito. Stento a riconoscerlo ma lo sento come familiare. Eppure è così lontano, trilioni di galassie lontano. Abbiamo viaggiato avidi di conoscenza per lustri il cui conto si perde. Sono ora io qui, e scopro l’eterno ritorno. Sono passati millenni e le cose appaiono come di un nuovo ma sfiorito. Ho forzato una porta e ritrovo quel presente periferico ancora attivo nell’emisfero più arcaico del mio encefalo. Sto vivendo un deja vu?
Scanning_
“Questo l’ho già visto… Conosco quella persona… So come funziona… Era da molto che non ne sentivo parlare…”. Amarcord.
Eppure sembra tutto così rarefatto, impalpabile, lontano: pare di assistere alla tangibilità dell’eco. Segnali di ridondanza. Una memoria olografica, fantascientifica. Simulacri di una realtà prossima. Se non fosse per la mia carne mortale direi di essere di fronte a ciò che abbiamo cercato ininterrottamente. L’araba fenice.
Scanning_
Riscopro una sensazione nuova, un risveglio dal torpore millenario al quale inizio a disabituarmi, sto toccando questo mondo. E’ la prima volta e sembra in tutto una prima volta. Sento di essere entrato in connessione con questo mondo, provo una dolce pressione sulle mie carni, ovunque la stessa pressione. Il freddo che provo è solo un transfer inverso ad una sensazione di calore intenso. Respiro profondamente l’odore di una vecchia radio. Chiudo gli occhi. La mia veste si scioglie, diventa prima fibra poi frammenti, infine polvere tutta intorno. Immagino. Sul volto disegno un sorriso. Casa funeraria.
Riapro gli occhi. Cerco me stesso e non mi trovo.
Sono arrivato.
Mi sento perso.
Vi amo tutti.
Adamo
ARTISTS/ARTISTI
BENOIT MENARD (b 1982, Paris)
Lives and works in Paris
www.benoitmenard.com
OLIVER PAUK (b 1982, Toronto)
Lives and works in Toronto
www.oliverpauk.com
ANDREA MARTINUCCI (b 1991, Rome)
Lives and works between Rome and Milan
www.andreamartinucci.com
ZSOFIA KERESZTES (b 1985, Budapest)
Lives and works in Budapest
www.zsofiakeresztes.com
DOMINIK (b 1981, Berlin)
Lives and works in Berlin
www.dominik-text.tumblr.com
SEBASTIAN WICKEROTH (b 1977, Düsseldorf)
Lives and works in Düsseldorf
www.wickeroth.de
RAPHAEL LERAY (b 1984, Paris)
Lives and works in Tokyo
www.raphaelleray.com
SYNCHRODOGS ( founded 2008, Ukraine)
Lives and works around the world
www.synchrodogs.com
ULTRASTUDIO
It’s an Artist Run Space based in Italy. Managed and thought by artists Gioia Di Girolamo, Ivan Divanto, Matteo Liberi, Maurizio Vicerè (Vice).
www.ultrastudio.space